sidewalk humanity
In alto non ci sono nuvole. Solo luce dorata che cade dal cielo. Queste persone sconosciute, forse profondamente vulnerabili, si muovono dentro la città che le contiene, sotto una pioggia di sole. Dove vanno?Verso quale scrivania, culla, stazione? Chi e che cosa incontreranno? Gentilezze, inganni, eccessi, refrigerio? Dentro quali sogni si addormenteranno? Sono pirati sgangherati, capitani di vascelli, un tempo figli ,la cui carne si fà vecchia. Sono prìncipi con spade di legno, omini di stagno, califfi, principesse. Eroi , angeli, guerrieri. Madri. In questo deserto non manca nessuno. Prodigi umani, meravigliose avventure. Protagonisti il tempo di uno scatto, camminano rinchiusi dentro una fatica, un ricordo, un'ossessione. Camminano senza fermarsi mai. Rimescolìo di razze e di lingue misteriose. Parole da indovinare. Parole che feriscono o che fanno riposare. Sono atleti del cuore. Arrendevoli e stanchi. Ostinati e sprezzanti. Sono passanti consegnati al mondo, alla città, si superano, sorpassano, concentrati dentro pensieri placidi o aggressivi come il loro modo di marciare. Anche S/C si mette in marcia con la macchina fotografica al collo e li fotografa senza fare rumore, anche lui zigzagando da un marciapiede all'altro, anche lui fingendo di eludere gli sguardi. Non vedere, non guardare, fingere di non avere visto, non essere mai visti. Si può essere naufraghi, eremiti, nel riverbero sulle strade affollate, in questo grande suk del mondo, con i suoi odori di lavanderia a gettone , di hot dog e di ferro bruciato che sale dagli sfiati della metropolitana . La colonna sonora è il ruggito di una belva , un 'accozzaglia di rumori, macchinari, motori, ma la regia" è uno sguardo speciale dentro la carne e a quello sguardo non si può mentire "
Cristina Brolli