mare di silenzio
Silvio Canini
Inverno, lenta
stagione
La sola vera:
l’altre, fiorite, un sogno
Lalla Romano da “Giovane è il tempo”
Ecco il nuovo ritmo nella fotografia di Canini, dopo il bagno di folla della veste estiva della riviera romagnola. Ecco i silenzi invernali, esaltati dalla soffice luce bianca della neve: una diversa ricerca poetica, intima, di appartenenza alla sua terra di mare, di riappropriazione della spiaggia come spazio di riflessione. Il dolce dormire dell’inverno altro non è che estasi di riflessione, comunione, riconoscimento dei segni ammorbiditi e delle provvisorie strutture dell’esistenza nello spazio abitato, comunque, dai germogli protetti dello spirito estivo: lunghe file di tavolini spogliati dagli ombrelloni, fontane gravide d’acqua e infiammate di giallo, come le canne scosse da un vento leggero che scompiglia i pensieri. Poi alberi maestri di navi immaginarie che solcano il tappeto di neve e un’altalena senza seggiolino, dalle lunghe gambe sottili.
Questa riviera è morbida, misteriosa, elegante, sensuale.
Come una donna.
E, come una donna, da amare.
Cristina Paglionico